Basilica di Milano. Il terreno su cui sorge l'attuale basilica, uno dei
più interessanti monumenti romanici dell'Italia settentrionale, era una
zona cimiteriale che custodì, nel IV sec., le salme dei primi martiri
della fede. Iniziata nel 379, la basilica fu edificata in piccole proporzioni a
tre navate, su colonne e archi, con abside e senza transetto, secondo lo stile
paleocristiano. Nel 386 venne consacrata da Sant'Ambrogio il quale, alla sua
morte (397), vi fu sepolto vicino ai corpi dei Santi Gervasio e Protasio. Del
primitivo edificio paleocristiano si conservano oggi pochissimi resti: tratti di
mura, le quattro colonne del ciborio di porfido rosso, qualche base di colonna
delle navate, frammenti della porta lignea, decorazioni marmoree e musive. Nel
784 fu iniziata la costruzione del monastero benedettino e, contemporaneamente,
venne intrapresa una vasta opera di ricostruzione della basilica. Risalgono al
IX sec. lo splendido altare d'oro (840), capolavoro di Volvinio, esempio
finissimo di oreficeria carolingia; il campanile dei Monaci (di destra); il
ciborio; l'atrio, voluto dall'arcivescovo Ansperto che resse la chiesa milanese
dall'868 all'881. Nel X sec. furono create le absidi e il presbiterio. Tra il
principio dell'XI sec. e la metà del XII sec. vennero innalzati la
facciata della basilica, costituita da due logge sovrapposte delle quali quella
superiore ha cinque arcate degradanti e in basso è il nartece ove si
aprono i tre portali; l'atrio, che sostituì quello di Ansperto; il
campanile dei Canonici (di sinistra), di stile romanico-lombardo, completato nel
1889 con la costruzione della loggia trifora. Alla fine del XV sec. il cardinale
Ascanio Sforza dette incarico a Bramante di costruire i chiostri e il portico
della canonica; ma con la partenza di Bramante da Milano le opere di restauro si
interruppero e ripresero intorno al 1630, sotto la direzione di Francesco Maria
Richino (cupola e presbiterio assunsero forme barocche). Nel 1857 l'arciduca
Massimiliano d'Austria dette ordine di riportare la basilica alla primitiva
semplicità. Danneggiata dai bombardamenti del 1943,
S. venne
ripristinata dall'architetto Ferdinando Reggiori. La basilica conserva, oggi,
traccia di tutto questo passato. Ma nel suo complesso architettonico è
frutto dell'età d'oro della civiltà romanica e dell'arte lombarda.
Attiguo alla basilica è il sacello di San Vittore in Ciel d'Oro,
monumento del IV sec., la cui decorazione musiva risale agli inizi del V
sec.